La Pasqua Interiore: Rinascere alla propria Essenza

Quest’anno la celebrazione della Pasqua è subito seguente ad un avvenimento astrologico che accade una volta ogni 165 anni: la congiunzione tra Giove e  Nettuno nel segno dei Pesci ci stimola fortemente a fare un salto evolutivo nella comprensione che l’essere umano è fatto di Spirito. Questa nuova consapevolezza richiede che il piccolo Io muoia per lasciar spazio all’Io Superiore.

In due anni siamo passati da una pandemia che ci ha isolati gli uni dagli altri a una guerra che perpetua la divisione. Ma l’istinto di sopravvivenza prevale e con il primo sole di primavera che mitiga il freddo invernale e la fine dello stato di emergenza abbiamo una grande voglia di rinascere e tornare alla vita.

La Pasqua è esattamente la celebrazione della vita che ritorna dopo la morte.

Tradizionalmente è una festività lunare che si celebra nel plenilunio successivo all’equinozio di primavera. Per questo motivo la data varia di anno in anno.

Chi meglio del femminile sa celebrare la vita?

Questo è il senso profondo della Pasqua. Una celebrazione intima e profonda della propria vita, della propria Essenza.

Nella lingua inglese Pasqua si dice Easter, parola che contiene la direzione dell’Est.

Nella Ruota di Medicina la direzione dell’Est si associa al colore giallo e alla primavera, all’elemento del fuoco e alla sua vitalità. L’animale simbolo è l’aquila, l’uccello che più di tutti vola vicino al sole. L’Est è il momento della rinascita dopo la morte, e quando l’anima torna a casa va proprio da ovest a est, pronta per una nuova incarnazione.
Ecco, è necessario morire per rinascere!

Chiaramente parlo di una morte simbolica, che possiamo equiparare al lasciar andare quegli schemi e condizionamenti del passato che al nostro nuovo Essere non servono più nel suo percorso evolutivo. Più ci sleghiamo dalla realtà nota, trita e ritrita del passato, e più ci apriamo a nuove possibilità per il nostro Essere, più in armonia con il nostro livello evolutivo e la nostra consapevolezza. Del resto crescere significa morire e nascere di continuo, in una evoluzione a spirale che dalla Terra, luogo dove siamo incarnati, ci eleva al cielo, la nostra casa originaria.

È interessante notare nell’iconografia cristiana che Cristo risorge in una grotta dopo essere stato messo in croce. Se ben ricordiamo è anche venuto alla luce in una grotta a Betlemme.

La grotta simboleggia quel luogo interiore, buio e riparato, dove la vita si crea e prende forma: l’utero materno. Dopo essere nati da una Madre abbiamo poi bisogno di rinascere più e più volte dalla nostra madre interiore che si trova nel cuore, il luogo alchemico del nostro corpo energetico, collegamento tra l’alto e il basso, tra la terra e il cielo, dove la propulsione della vita prende letteralmente corpo attraverso il sangue.

L’amore è la più grande forza generatrice del cosmo. Dall’amore tutto nasce.

Simbolo pasquale per eccellenza è il ramoscello d’Ulivo, quello che la colomba della pace porta a Noè sull’Arca passata la tempesta. Nuovamente è interessante la simbologia iconografica utilizzata: in fitoterapia le foglie di ulivo sono un potente antiossidante e in floriterapia il piccolo fiore bianco dell’ulivo è il rimedio che nutre la nostra energia psicofisica quando siamo stremati ed esausti, rendendo l’ulivo il simbolo della rigenerazione.

Quand’è che ci esauriamo? Quando diamo fondo alle nostre energie, persi nel senso del dovere o nel costante rimuginio mentale. L’essere umano ha di sicuro una grande energia, ma necessita anche del giusto ristoro per non dissipare le sue forze. E questo ristoro lo troviamo nel riposo psicofisico, ma anche nell’affidare le nostre azioni quotidiane ad una guida saggia che abita al centro di noi: è proprio quell’aspetto divino di noi che impariamo ad incontrare e ascoltare quanto più diventiamo attenti all’aspetto spirituale del nostro Essere.

La vera guida infatti non è la mente con le sue idee, ma l’invisibile Saggezza divina che ci abita. Ripristinando la connessione e l’ascolto di tutte le parti di noi abbiamo l’occasione di diventare veramente strumenti di Dio,

ovvero strumenti dell’eterno infinito che con la sua energia “move il sole e l’altre stelle”: l’Amore che permea l’universo tutto.

Lasciamoci dunque guidare dal tempo dell’Amore, fatto di attività e di inattività, in cui le nostre qualità interiori possono manifestarsi senza sforzo nel flusso eterno che chiamiamo vita. Passiamo dal Fare all’Essere e in questo troviamo finalmente la Pace.

Il mio augurio oggi e sempre, per te, per me e per tutto il genere umano, è di poterci sintonizzare prontamente sulle frequenze (ri)generatrici dell’Amore e che possiamo, giorno dopo giorno, mettere al mondo la nostra Essenza più autentica dando forma al soffio divino che vive in noi.
Questo è per me il senso profondo della Pace e della Gioia della Resurrezione.

Buona Rinascita!

Daniela

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